L'ITALIA NON E' UN PAESE POVERO: DALL'AGIP ALL'ENI
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
istituto della ENCICLOPEDIA ITALIANA, Treccani ©
di Fabio Catino
Gli albori dell'industria del petrolio in Italia. Prima dell'ENI. Enrico Mattei, il codice genetico dell'ENI. La difesa dell'oro blu di Caviaga. La prima metanizzazione del Paese e l'eredita' del gas. La conquista della petrolchimica. La visione del futuro nella forza del passato. Bibliografia
Gli albori dell'industria del petrolio in Italia
I primi tentativi di ricerca sistematica di petrolio in Italia sono pressoche' coevi a quelli molto piu' celebrati avvenuti negli Stati Uniti. I primi pozzi esplorativi di un certo rilievo furono effettuati nel 1860 nel Parmense, soltanto un anno dopo lo scavo fortunato del colonnello Edwin Laurentine Drake in Pennsylvania. Le caratteristiche dei giacimenti italiani, piu' profondi e decisamente inferiori per dimensioni rispetto agli iniziali ritrovamenti americani, non stimolarono la crescita delle attivita' di esplorazione. Ne' furono investiti capitali dalle imprese private in questo settore nei decenni successivi, malgrado lo Stato avesse previsto specifici programmi di sovvenzionamento.
Avendo riconosciuto l'alto valore strategico dei combustibili liquidi - negli anni tra il 1920 e il secondo conflitto mondiale le compagnie petrolifere americane estesero su scala internazionale il controllo sulla raffinazione (per es., in modo totale in Colombia, Bolivia e Venezuela, e per quote rilevanti di produzione in altri Paesi: il 33% circa in Germania, Ungheria e Jugoslavia, il 25% in Francia, il 16,5% circa in Inghilterra e Belgio: cfr. Sapelli, Orsenigo, Toninelli, Corduas 1993) -, il governo italiano nel 1911 aveva stanziato capitoli di spesa per sovvenzioni e forniture di macchinari a favore dei trivellatori. Secondo una visione economica liberista, era inoltre giunto ad affermare, nel d.l. 19 nov. 1921, «esplicitamente la rinuncia a ogni concorrenza statale nelle ricerche degli idrocarburi» (Atti parlamentari 37227, Camera dei deputati, seduta 24 apr. 1952). Tali iniziative di stimolo non consentirono, tuttavia, di conseguire i risultati auspicati, tanto da indurre il relatore del documento di conversione in legge del d.l. 4 maggio 1924 nr. 677, che approvava una convenzione tra il ministero dell'Economia e una compagnia petrolifera americana (Sinclair exploration company), a dichiarare in Parlamento:
«grossi organismi finanziari nazionali disposti a correre l'alea di queste ricerche non si sono costituiti, ed e' ben difficile si possano costituire, perche' da noi il capitale sceglie giudiziosamente la via dell'impiego sicuro» (cit. in Mattei 2012, p. 345).
Fu giocoforza, a tutela degli interessi nazionali condizionati dalla lavorazione del greggio, l'istituzione di una compagnia di Stato, denominata A.G.I.P. (Azienda Generale Italiana Petroli), «avente per oggetto lo svolgimento di ogni attivita' relativa all'industria ed al commercio dei prodotti petroliferi» (decreto legge 3 apr. 1926 nr. 556). [pag. 3]