L'ITALIA NON E' UN PAESE POVERO: DALL'AGIP ALL'ENI
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
istituto della ENCICLOPEDIA ITALIANA, Treccani ©
di Fabio Catino
Gli albori dell'industria del petrolio in Italia. Prima dell'ENI. Enrico Mattei, il codice genetico dell'ENI. La difesa dell'oro blu di Caviaga. La prima metanizzazione del Paese e l'eredita' del gas. La conquista della petrolchimica. La visione del futuro nella forza del passato. Bibliografia
Prima dell'ENI
E' opinione diffusa ritenere non molto rilevante l'attivita' dell'A.G.I.P. nei suoi primi anni. Questo pregiudizio e' probabilmente giustificato dal grande impatto che successivamente ebbe l'ENI sul piano industriale ed economico in Italia. In realta' l'A.G.I.P., negli anni 1926-40, promosse la strutturazione primaria del settore petrolifero. Dovendosi concorrenzialmente confrontare con le majors Standard oil e Shell - che operavano sul mercato nazionale rispettivamente attraverso le controllate SIAP (Societa' Italo Americana del Petrolio) e NAFTA e avevano acquisito le raffinerie di Trieste ex asburgiche - l'A.G.I.P., avendo a sua volta assorbito la societa' ROMSA (Raffineria di Olii Minerali S.A.) ereditaria nel primo dopoguerra delle raffinerie austriache di Fiume, si trovo' ad adempiere alla funzione di calmierare il prezzo della benzina. Imposto', pertanto, una primitiva strategia basata sulla diversificazione degli approvvigionamenti del greggio, organizzata attraverso partecipazioni dirette alla coltivazione di giacimenti al'estero e acquisizioni di forniture da differenti Paesi produttori.
Appartengono alla prima tipologia gli interessi in alcune attivita' minerarie in Romania, esercitati con il controllo di societa' locali, Prahova, Atlas petrol, Petrolul Bucaresti (Pozzi 2008), e soprattutto la partecipazione con la British oil development alle ricerche in Mesopotamia attraverso la societa' Mosul oil field. Queste ultime, nel 1934, avevano portato alla scoperta di un «notevolissimo giacimento» in Iraq sulla riva destra del Tigri, per lo sfruttamento del quale fu messa allo studio la realizzazione di un «oleodotto per trasportare petrolio nel Mediterraneo» (AGIP, Relazione di bilancio, 1934, cit. in Sapelli, Orsenigo, Toninelli, Corduas 1993, p. 41). Tuttavia, finalita' estranee alla missione aziendale dell'A.G.I.P. - suoi alti dirigenti, espressione dell'industria privata italiana, avevano avuto interessi nelle attivita' di alcune majors, le quali continuavano peraltro a esercitare pressioni a tutela delle loro quote -, ma soprattutto il precipitare della situazione internazionale a sfavore dell'Italia, con le sanzioni economiche del 1936, frustrarono l'impresa irachena (la partecipazione nella Mosul fu ceduta).
Vanno incluse nelle attivita' dirette di approvvigionamento all'estero anche le operazioni in Libia, compresa la costruzione di un deposito costiero a Tripoli (in compartecipazione con la Fiat). La diversificazione delle forniture di greggio coinvolse invece Paesi produttori quali Russia e Messico. La Russia dal 1923, in forza di un trattato commerciale interstatale, forni' petrolio e benzina (distribuita dalla SNOM, Societa' Nazionale Oli Minerali, controllata A.G.I.P.), primo atto di un rapporto che segnera' altre importanti fasi della strategia energetica della compagnia italiana. Il Messico, secondo un accordo stipulato con l'ente del petrolio di quel Paese, assicuro' il greggio anche per le necessita' della neonata ANIC (Azienda Nazionale di Idrogenazione Idrocarburi), antesignana della petrolchimica italiana, che era stata fondata nel 1936 in partnership con Montecatini per la produzione di combustibili nelle raffinerie di Livorno e Bari (Zamagni 1990).
L'A.G.I.P. effettuo' anche diverse prospezioni in tutto il territorio nazionale. Nell'Italia centro-meridionale furono complessivamente realizzati rilievi geologici per 5935 km2, prospezioni geofisiche per 8763 km2, 127 perforazioni di pozzi per una lunghezza totale di 49.717 m. Nelle regioni centro-settentrionali, le ricerche, condotte prevalentemente in zone appenniniche in presenza di manifestazioni affioranti, condussero sostanzialmente a individuare giacimenti superficiali di scarso rilievo economico, per quanto fosse gia' applicato il metodo gravimetrico di prospezione geofisica (dal 1927) e fosse vivo l'interesse per gli impieghi del gas naturale (a Torino e Montecatini alcuni impianti furono alimentati a metano biologico, e a Roma si intrapresero studi applicati alla produzione di metano dai rifiuti).
Su tutto il territorio nazionale, dal 1927 al 1939, furono perforati 220 pozzi per 112.650 m. Anche se risulto' insoddisfacente in termini di produzione realizzata, l'attivita' di ricerca di idrocarburi dell'A.G.I.P. nel periodo anteguerra consegui' perlomeno due eccellenti risultati: l'applicazione dal 1940, senza precedenti in Europa occidentale, del metodo sismico a riflessione per la prospezione - che avrebbe consentito negli anni successivi di selezionare con successo le strutture geologiche profonde da intercettare attraverso pozzi esplorativi - e, in primo luogo, l'individuazione dell'importanza del giacimento di metano di Caviaga in provincia di Lodi (di cui fu occultata la notizia alle forze di occupazione naziste nel periodo bellico).
Nel complesso, le iniziative dell'azienda di Stato non stimolarono l'intervento rilevante del capitale privato nella ricerca degli idrocarburi (nel periodo 1927-39, 84 pozzi per 22.341 m), come testimoniato nel 1937 dal simposio tecnico-scientifico sulla prospezione geologica e geofisica del petrolio in Italia presso l'Accademia dei Lincei (Problemi e discussioni. Relazioni alla classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, anno accademico 1936-1937, 1° fasc., 1937, pp. 77-122).
Tuttavia, al termine del secondo conflitto mondiale fu concreto il rischio di un controllo straniero totale sulle strutture e sul mercato petroliferi nazionali. Il Comitato italiano petroli (CIP), che sotto l'egida delle forze alleate aveva requisito le infrastrutture per la distribuzione dei prodotti petroliferi sul territorio, avrebbe coordinato tale funzione secondo le direttive di merito dell'Istituto del petrolio di Washington (Corduas 2006). [pag. 4]