approfondimenti tematici
Decarbonizzazione. Azioni strategiche per la neutralita' climatica. Stati Uniti. Unione Europea. Cina. Giappone. Brasile. India. Prospettive settoriali, in Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, Undicesima Appendice, Istituto della Enciclopedia Italiana, Treccani © (2024).
Politica finalizzata alla riduzione, con prospettiva di azzeramento, delle emissioni di gas climalteranti associate alle attivita' antropiche riconducibili alla combustione di fonti energetiche fossili e al rilascio di gas a effetto serra in atmosfera. Nonostante in senso letterale il termine richiami il concetto di eliminazione del carbonio dalle fonti energetiche e da tutti i processi che ne comportano l'ossidazione in CO2 rilasciata in atmosfera, la decarbonizzazione si generalizza anche agli altri gas climalteranti (metano, protossido di azoto, esafluoruro di zolfo, trifluoruro di azoto, perfluorocarburi e idrofluorocarburi) [...] La trasformazione low carbon del sistema economico globale comporta impegni finanziari di notevoli dimensioni. Per approssimarne una stima, l'investimento in asset fisici per la trasformazione net zero dei sistemi energetici e di utilizzazione dei suoli dovrebbe ammontare a circa 9.200 mld di dollari annui con orizzonte 2050 per un volume complessivo ben superiore ai 200.000 mld [...] ). Linee di indirizzo multisettoriali per la decarbonizzazione si individuano nelle strategie finalizzate ai seguenti obiettivi: elettrificazione dei processi e dei consumi finali, efficienza energetica, utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili o a basso impatto di carbonio (idrogeno, nucleare), cattura, stoccaggio e utilizzazione della CO2 (CCUS), digitalizzazione e intelligenza artificiale, economia circolare [...] Azioni sinergiche in prospettiva decarbonizzazione si annoverano anche nel contesto regolatorio e normativo di rifermento per le attivita' economiche, circoscrivendo un quadro favorevole a investimenti e modelli di consumo low carbon [ ... Fabio Catino, Decarbonizzazione - Treccani ...]
Politiche e strumenti per gli obiettivi clima-energia al 2030, F. Catino, A. Gerbeti, M. Falcone, F. Scalia, A. Zaghi, AIEE (Associazione italiana economisti dell'energia), 2020.
Conseguenze ambientali dei cambiamenti clmatici - Rischio e probabilita' nella scienza dei cambiamenti climatici (Forzanti radiativi, Sensitivita' climatica, Proiezioni di temperatura, Tipping points); Prospettive nell'integrazione dei linguaggi, in Enciclopedia del XXI secolo, VI vol., L'Universo Fisico, Istituto della Enciclopedia Italiana, Treccani © (2010).
La conclusione della Conferenza sui cambiamenti climatici di Copenaghen (COP15, 15th Conference Of the Parties), tenutasi nel dicembre del 2009, sancita da un documento che non obbliga i Paesi firmatari (Parti) della United Nations framework convention on climate change (UNFCCC), entrata in vigore nel 1994, a limitazioni legalmente vincolanti delle emissioni in atmosfera di gas clima-alteranti (GHG, Green-House Gas), rappresenta emblematicamente l'esito di un percorso iniziato ben prima che fosse definita la stessa convenzione quadro. Il summit danese ha segnato una linea di demarcazione sostanziale, pur non avendo il valore simbolico dell'ultimo atto, ossia non costituendo l'ultima Conferenza delle parti nel periodo di operativita' (2008-2012) del trattato che ha finora regolato lapplicazione dei principi UNFCCC e la misurazione dei conseguenti obiettivi di riduzione delle emissioni (Protocollo di Kyoto).
Avere stabilito, per il quadro degli accordi internazionali che regolera' la politica dei cambiamenti climatici dopo il Protocollo di Kyoto, una strategia di contenimento delle emissioni affidata a strumenti caratteristici dell'economia di mercato (avendo peraltro recepito la portata del rischio di cambiamenti climatici messo in evidenza dai dati scientifici) costituisce una scelta con ogni probabilita' non reversibile che necessita di essere ricontestualizzata in un clima culturale riconducibile alla fine degli anni Sessanta del 20° secolo. La sua origine si puo', infatti, far risalire al lavoro di ricerca del Club di Roma, osservatorio internazionale e multidisciplinare dello sviluppo economico mondiale; in particolare alla prima sintesi elaborata in questo contesto, ossia il rapporto The limits to growth (1972), dove si introduce per la prima volta in termini economici il concetto di limite della crescita imposto dalla finitezza delle risorse naturali, premessa fondamentale per la formalizzazione del principio di sviluppo sostenibile espresso nel rapporto Brundtland dell'ONU (Our common future, 1987). Il lavoro critico e teorico condotto in seguito su tali concetti e la circolazione delle relative elaborazioni nell'ambito della societa' civile hanno portato a racchiudere nella formula 'sviluppo con limiti' il modello economico di riferimento per la politica dei cambiamenti climatici. Tale formula, basata su una funzionale inversione di termini (da limiti dello sviluppo a sviluppo con limiti), implica una trasformazione di carattere culturale di notevole portata che si risolve in una rinnovata prospettiva economica attraversando dialetticamente molteplici aspetti di ambito diverso (sociale, politico, giuridico, etico e, ovviamente, scientifico) e istituendo una dimensione transdisciplinare, superiore a quella interdisciplinare, in cui si collocano concetti, definizioni e teorie.
Nel quadro delineato, il rischio associato agli effetti ambientali negativi dei cambiamenti climatici potrebbe assumere la valenza di volano dello sviluppo economico. La capacita' di tradurre i limiti fisici della finitezza di risorse ed ecosistemi in valore di scambio, attraverso le attivita' volte a ridurre la vulnerabilita' ambientale (aumento della resilienza) e le emissioni in atmosfera (mitigazioni degli effetti climatici secondo lo sviluppo di tecnologie a basso impatto di carbonio), rappresenta, infatti, la migliore opportunita' per svincolare il tasso di crescita dell'economia mondiale dai problemi che ne determinano l'attuale sofferenza. Tra le criticita' che troverebbero soluzione grazie all'affermazione di una economia a basso contenuto di carbonio (low carbon economy), sono da evidenziare la dipendenza eccessiva dalla disponibilita' di risorse energetiche fossili non illimitate e il sempre maggior rilievo della finanza in economia come leve di sviluppo produttivo. L'incremento di tecnologie, servizi e lavoro nell'ambito low carbon consentirebbe di fondare il tasso di crescita dell'economia piu' su un patrimonio di conoscenze che su risorse fisiche, prospettando orizzonti di espansione anche in termini di vivacita' di mercato associata all'apprezzamento di prodotti innovativi. Una parabola esemplare di tali implicazioni viene offerta dal caso della bolla del settore immobiliare statunitense da cui e' scaturita la crisi economica mondiale verificatasi alla fine del primo decennio del 21° secolo. Avendo come riferimento la dimensione delle riserve in valuta estera cinesi (circa 1900 miliardi di dollari nel 2008, prevalentemente conferite agli Stati Uniti), l'ingente quantita' di capitali veicolati nel mercato immobiliare statunitense attraverso nuovi strumenti finanziari ha provocato una cascata speculativa risultata infine non sostenibile, i cui effetti recessivi si sono progressivamente propagati su scala mondiale, prima al settore bancario poi a quello industriale (Spaventa 2008). Il surplus di risparmio cinese (savings glut) che ha contribuito a sostenere la crescita economica (e l'indebitamento) degli Stati Uniti ha trovato impiego prevalentemente in un settore ad alto rischio in quanto strutturato sul credito generalizzato non controllato. Una maggiore e migliore diversificazione delle stesse riserve finanziarie, per es. attraverso l'allocazione in settori piu' favorevoli per tasso di sviluppo di tecnologie, prodotti e servizi innovativi a basso impatto ambientale (green economy), avrebbe forse determinato una leva di sviluppo piu' consistente e meno incerta nel lungo periodo.
Malgrado alcuni aspetti potenzialmente positivi, il quadro politico e istituzionale per la definizione del dopo Kyoto comporta, tuttavia, anche gravi incertezze. In questo contesto, il conseguimento degli obiettivi che i Paesi aderenti hanno confermato (la riduzione delle emissioni e la stabilizzazione del clima) e' vincolato all'efficacia degli accordi internazionali fissati in merito. Si tratta, infatti, di un impianto di trattati e convenzioni che coinvolge sia Stati con iniziative bilaterali sia varie istituzioni sovranazionali operative a livelli diversi: oltre alla UNFCCC, l'UNEP (United Nations Environment Programme), la WMO (World Meteorological Organization), il MEF (Major Economies Forum on energy and climate), il G20, l'APP (Asia-Pacific Partnership on clean development and climate), la FAO (Food and Agriculture Organization), la WTO (World Trade Organization), l'IMF (International Monetary Fund), [la WB (World Bank)]. In analogia con il sistema fisico e quello economico che dovrebbe rispettivamente salvaguardare e governare, esso presenta le caratteristiche di un sistema complesso in cui e' particolarmente difficoltoso prevedere l'esito delle spinte centripete rispetto alla governance concentrata e dirigista del Protocollo di Kyoto. La tentazione di assecondare logiche protezionistiche di posizioni economiche e industriali varie e consolidate (per es., il sistema non riformato dei sovvenzionamenti all'industria delle fonti fossili di energia che nel 2007 valeva circa 400 miliardi di dollari, prevalentemente in Paesi non OECD, Organisation for Economic Cooperation and Development; Gaining traction, 2010) potrebbe favorire un quadro in cui risolvere il conflitto degli interessi divergenti, stabilendo un equilibrio avverso al mantenimento di condizioni climatiche funzionali agli ecosistemi cosi' come sono noti.
Un panorama simile, in cui si impongono scelte non marginali e selettivamente penalizzanti di politica industriale, contempla un elemento fortemente critico. Per la complessita' dell'argomento, la mediazione tra la formulazione di risultati scientifici e la formazione di opinioni di merito informate, a livello sia dei decisori politici sia della societa' civile, si presta a strategie speculative. Il problema del rischio ambientale dei cambiamenti climatici indotti dall'attivita' antropica si deve necessariamente affrontare in termini di incertezza e probabilita', ragione per cui movimenti ispirati a correnti di pensiero negazioniste hanno avuto agio di promuovere campagne aggressive di contrasto alle politiche istituzionali ed economiche di lotta ai cambiamenti climatici [ ... Fabio Catino, Conseguenze ambientali dei cambiamenti climatici - Treccani ...]
Crisi ambientale ed energetica e gli effetti sull'economia, l'Italia a un bivio, QualEnergia (online), 2013
Le fossili non si salvano dai cambiamenti climatici, QualEnergia (online), 2011
Bioeconomia, Lessico dell'Economia, Treccani, Roma 2012
©F.Catino - credits: - contatto@posta
MANIFESTOLIBERAITALIA, per liberare l'Italia da clientelismo e nepotismo, contro il declino culturale per un Paese moderno
interventi
Forte movimento, Radio Tre scienza, 30 maggio 2012 [ ... ]
Il metano ci prende la mano?, Radio Tre scienza, 21 aprile 2011 [ ... ]
Fotovoltaico diffuso per un ciclo economico espansivo, Ecoradio, 4 settembre 2009 [ ... ]
Cittadinanza attiva, un ciclo economico espansivo per le energie rinnovabili, Roma 21 giugno 2009 (fotovoltaico diffuso-gruppi d'acquisto solidale per le energie rinnovabili). Un progetto che consente di generare valori quali attivazione e sostegno di un ciclo economico sostenibile, espansione di capacita' finanziarie a tasso solidale, incremento di qualita' ambientale e territoriale, sviluppo del contributo attivo democratico. Attraverso la condivisione sinergica di un modello, quattro soggetti possono mettere in opera una strategia di progresso realistica e locale che vale, in quanto caratterizzata da fattori descrivibili in termini di legge di scala, anche e forse a maggior ragione a livello globale [ ... ]
Capitalismo naturale, contraddizione in termini o realta', intervento al convegno Verso il capitalimo naturale, Firenze 28 aprile 2004 [ ... ]